La gestione condominiale ad Ostia, una vera città dalle caratteristiche – anche normative – distinte da quella di Roma è spesso affidata a singoli proprietari che lecitamente, ma privi di formazione professionale, esercitano il complesso mestiere dell’amministratore.
Le caratteristiche di Ostia obbligano l’amministratore a conoscere profondamente la sua storia e le sue criticità. La salsedine, primo esempio, sono il principale problema che periodicamente costringe gli edifici al rifacimento di frontalini, stangoni e più in generale intonaci, ma non di meno anche cancelli (in specie fronte mare) dove è evidente che la scelta più saggia deve convergere su realizzazioni in acciaio inox.
Per questo nello scegliere un amministratore occorre che questo, oltre ai requisiti di legge sia un professionista che conosca anche a fondo il quartiere in cui opera. Conoscere le criticità tipiche della zona, le usanze, le disposizioni Comunali (la cui applicazione varia purtroppo di Municipio in Municipio), è sicuramente un vantaggio in più per una buona amministrazione.
La scelta di un amministratore di condominio deve essere una scelta operata con la massima partecipazione possibile da parte di tutti i condomini. Al di là dei requisiti minimi di legge (quorum pari o superiore alla metà del valore millesimale dei partecipanti al condominio) tale scelta deve essere condivisa con il maggiore suffragio possibile, poiché nell’amministratore di condominio va riposta una fiducia priva di pregiudizi, a cui l’amministratore risponde con professionale imparzialità e documentata applicazione della normativa vigente.
L’amministratore ideale vive e fa parte del quartiere in cui opera; scegliere un amministratore estraneo al quartiere significa anche non potersi avvalere di una veloce presenza laddove se ne ravvisi la necessità.
L’amministratore ideale esercita esclusivamente l’attività di amministrazione e non si dedica o ospita nel proprio ufficio attività professionali diverse quali consulenze fiscali, assicurative, catastali, ecc.